Introduzione
Scrivere online è una pratica piuttosto comune, quindi l’apertura di un blog nel 2021 non è certo un evento eccezionale, ma direi che l’epoca d’oro dei blog è passata già da un pezzo. Purtroppo a causa delle connessioni preistoriche dell’epoca e della mia giovane età, ho poca memoria del far west dell’internet, quando blog e forum dominavano il web ed i social networks erano ancora un ricordo, anche se, con l’avvento di Myspace avevamo già le prime avvisaglie di cosa sarebbe successo. Avere uno spazio online personale dove, scrivere e pubblicare contenuti multimediali era un primo rudmentale strumento per condividere col mondo la propria vita, i propri interessi, il proprio lavoro. MySpace, Altervista, Blogspot sono solo alcuni nomi che, chi ha qualche anno sulle spalle ricorda con una lacrimuccia. L’obbiettivo alla base di queste piattaforme era quello di rendere universalmente fruibile uno spazio online personale dove pubblicare liberamente qualsiasi cosa senza troppe restrizioni: nessun limite di caratteri, nessun rischio censura o ban da parte della piattaforma (anche per questo l’internet dell’epoca era un Far West, nel bene e nel male). Chi aveva qualche conoscenza tecnica in più poteva acqusitare un dominio, un servizio di hosting e mettere il suo nome sulla barra degli indirizi, senza quel fastidioso .altervista.com in primo piano e gestire con più liberamente la sua finestra sul mondo.
Ma l’arrivo dei social network e degli smartphone ha cambiato le cose: la “libertà” e l’universalità nel pubblicare un qualsiasi pensiero in modo immediato, estraendo il telefono dalla tasca e scrivendo a caldo cosa passa per la testa, ha trasformato per sempre la natura dell’internet, nel bene e nel male. Non posso considerare che positiva l’incredibile interconnessione tra le persone, il fatto che posso ricordarmi al volo il compleanno di tutti i miei amici, o scoprire l’intera filmografia di Woody Allen con un paio di click. Scrollare il feed di uno dei tanti social network ha la sua utilità, è sicuramente uno strumento di ricco di informazioni e, solitamente, rispecchia in modo abbastanza accurato i nostri interessi (dopotutto abbiamo scelto noi di cominciare a seguire quell’insegnante di surf che fa yoga ad Honolulu, vero?!). Ma personalmente trovo che i social network si prestino poco alla discutere di contenuti seri e veramente importanti, dopotutto l’utente medio apre Instagram molte volte al giorno, scrolla rapidamente il feed, mette qualche like, a volte lascia un commento senza pensarci troppo e rimette in tasca lo smartphone dimenticandosi abbastanza rapidamente di quanto fatto. Risulta quindi improbabile scrivere un articolo come quello che state leggendo ora, sotto ad una foto su Instagram, o su un post di Facebook, Twitter non ne parliamo se dovessi copiare quantos scritto fino ad ora su twitter per pubblicarlo questo sarebbe il risultato: sforerei di ben 2651 caratteri. 😀
Perchè
Per questo motivo prendendo ispirazione dal libro Show your work di Austin Kleon ho deciso di scrivere un blog, per ritagliarmi uno spazio personale, ma pubblico, per mettere il mio nome da qualche parte e dire questo è il mio pensiero, per condividere i miei interessi e scrivere liberamente tutto quello che mi passa per la testa, in totale libertà usando tutti i caratteri di cui ho bisogno. E lo stesso principio si applica anche per chi contribuirà attivamente al dialogo e alla discussione nei commenti, chiaramente rispettando una sola regola:
Argomentate le vostre affermazioni attingendo dalle vostre esperienze personali e/o da dati reali, scrivendone se possibile i riferimenti e fatelo sempre con rispetto ed educazione.
So di non essere bravo a scrivere, ma migliorerò. So bene di non essere un luminare o un esperto della maggior parte degli argomenti di cui scriverò, ma tutto quello che troverete in questo blog è frutto dei miei studi e delle mie conoscienze e allo stesso modo vorrei che anche i lettori partecipassero alla discussione, raccontando le loro esperienze. Il mio obbiettivo primario è proprio questo: instaurare un dialogo con le persone, mettere la testa fuori dal mio appartamento dove sono isolato da molto tempo (anche prima del Covid la mia vita sociale non era particolarmente attiva) e condividere con tutti quello che faccio: dallo studio, al lavoro day to day, dalle idee ai progetti.
Perchè non un podcast o dei video? Mezzi sicuramente più facili ed universalmente fruibili al giorno d’oggi? Perchè non sono bravo a parlare in pubblico, per ora, ma non escludo nessuna evoluzione in futuro. Al momento voglio concentrarmi sulla scrittura, uno strumento che con alti e bassi ho sempre esercitato durante la mia vita scolastica (anche se durante il liceo ero una frana nei compiti in classe) e che prevede una premeditazione ben strutturata prima della pubblicazione ed un impegno in più anche da parte del lettore. È proprio per questa lentezza nell’espressione e nella fruizione che ho scelto la scrittura, perchè a differenza di un video o di un post sui social leggere un articolo prevede un’intento ed un interesse vero e proprio per l’argomento trattato. Allo stesso modo chi scrive ci dedica tempo e risorse, nella ricerca non solo delle informazioni da inserire nell’articolo ma anche della forma più adatta e comprensibile al proprio pubblico. La scrittura si prende i suoi tempi e così anche io ho scelto di scrivere per prendermi del tempo per concentrarmi in qualcosa di più profondo lento ed in qualche modo meditativo se confrontato con altre fonti di intrattenimento che mi permetta di fare ordine nelle mie idee, nei miei progetti e nella mia vita lavorativa.
Come funzionerà
Sono una persona piuttosto ordinata quini il mio intento di applicare un certo metodo organizzativo nella gestione di questo blog. Voglio suddividere questo spazio in categorie tematiche ognuna incentrata su un mio interesse specifico ma tutte collegate ai diversi aspetti della mia vita da freelancer: parlerò di come migliorare la produttività sia al lavoro che nella vita di tutti i giorni, parlerò degli strumenti che uso per realizzare i miei lavori: Wordpress, Woocommerce ed i vari plugin che sfrutto più di frequente o che ho scoperto durante lo sviluppo di uno specifico progetto. Parlerò di coding, concentrandomi prevalentemente su Javascript che, da qualche tempo, ho cominciato a studiare e con cui ho intenzione di realizzare un’applicativo web di cui appunto documenterò i vari step. Vorrei parlare dei libri che ho letto e del perchè li ho letti, ho sempre trovato estremamente interessante discutere con le altre persone i loro punto di vista in merito alla lettura di un libro, ma nella mia cerchia di conoscenze più strette nessuno ha i miei stessi gusti nella lettura.
Insomma tratterò svariati argomenti, applicando sempre il mio punto di vista come filtro, citerò sempre le fonti ed i riferimenti a tutte le informazioni estrapolate dal web o da un libro letto in modo da facilitarne l’approfondimento. La mia speranza più accesa è che i lettori che si avvicinino a questo blog facciano lo stesso. Il web è ancora un posto pieno di troll e profili fake, ma sono convinto che se scrivere contenuti personali e di qualità possa attirare sempre persone che apprezzano quella qualità, filtrando, almeno in parte, la parte brutta dell’internet. Non vedo l’ora di cominciare!