Se dovessi dare una definizione sintetica di chi è e cosa fa uno UX Designer direi sicuramente che si tratta di una figura professionale relativamente nuova che progetta esperienze, solitamente digitali, dedicando massima attenzione alle esigenze degli utenti. Nella pratica, è un po’ come Mr Wolf di Pulp Fiction: risolve problemi.
Superata la definizione scolastica, per rendere felice Google e tutti coloro che cercano una risposta rapida al quesito “Chi è lo UX Deisnger?”, vediamo di chiarire un po’ la questione.
Per molti è scontato, ma ogni oggetto con cui entriamo in contatto ogni giorno è stato progettato da qualcuno, anche se raramente ce ne rendiamo conto. Questo perché:
Un buon design, quando è fatto bene, diventa invisibile. È solo quando è fatto male che ce ne accorgiamo.
— Jared Spool
Pensa al piano cottura della tua cucina: alla disposizione delle manopole per l’accensione del gas, corrispondono alla posizione dei fuochi? La manopola in basso a sinistra corrisponde al fuoco in basso a sinistra e così via? Se la risposta è si, allora il tuo piano cottura è stato progettato da qualcuno che si è preoccupato di creare una mappa mentale, che ti permettesse di creare una connessione logica tra manopola di accensione al fornello corrispondente.
Non è colpa tua...
Nella nostra vita quotidiana siamo abituati ad incolparci quando non riusciamo a usare un’applicazione sul telefono o un sito web, ma nella maggior parte dei casi la colpa non dovrebbe ricadere su di noi ma sul designer che ha progettato quei prodotti.
L’obbiettivo principale di uno UX Designer è quello di studiare il comportamento umano e le sue interazioni, prevenire gli errori o fornire all’utente gli strumenti per risolverli e sviluppare un prodotto che sia chiaro, facile e soddisfacente da utilizzare.
Per questo motivo, dopo aver passato molti anni a realizzare siti web senza prestare grande attenzione alla loro usabilità, ho cominciato a studiare la User Experience. Un ambito molto stimolante ma così vasto da confondere chi si approccia per la prima volta a questa materia.
Cosa fa lo UX Designer durante la giornata?
Diverse tipologie di UX Designer
Il mondo della User Experience è vasto, ed esistono diverse figure specialistiche:
- I Ricercatori: analizzano il comportamento umano, cercando di comprenderne i bisogni, le motivazioni e le criticità che potrebbero causare errori da parte degli utenti.
- Gli architetti dell’informazione: studiano la struttura ed organizzano la disposizione dei contenuti, in funzione della loro importanza per chi li andrà a visualizzare.
- Gli sviluppatori UX/UI: di solito lavorano con applicazioni web o mobile e si occupano in parte del design, in parte dello sviluppo vero e proprio.
- Gli analisti dell’usabilità misurano il successo di un prodotto, vanno a caccia dei problemi e degli sbagli che gli utenti commettono, facendo test di usabilità, ricerche e analisi dei dati.
Come vedi gli ambiti di lavoro sono diversi ed ognuno ha le sue mansioni specifiche, ma non spaventarti. Non devi scegliere subito che tipo di designer vuoi diventare. All’inizio ti consiglio di cominciare dai fondamentali e non focalizzarti su un settore piuttosto che un altro. È importante apprendere tutti gli aspetti del lavoro di UX per capire cosa ti piace e in cosa vuoi specializzarti.
Inoltre, soprattutto in Italia non è facile trovare aziende che assumono designer specializzati solo nella ricerca o nello sviluppo e se vuoi intraprendere la carriere del freelancer è bene che tu possa fornire al cliente un servizio completo.
Diciamo che è una professione che premia le conoscenze trasversali, quindi non aver paura di spaziare tra una disciplina e l’altra. Alla fine tutto ciò che hai assorbito nel corso degli anni contribuirà ad accrescere le tue capacità di problem solving, una skill essenziale se vuoi diventare UX Designer.
Quali sono le attività principali dello UX Designer?
Accomunare la UX alla UI e quindi al solo lavoro grafico, è un errore molto comune. In realtà un designer specializzato in User Experience non necessariamente sviluppa anche l’interfaccia utente del prodotto su cui sta lavorando, ma si occupa di molte altre attività, esemplificate nel Design Process.
- Svolge ricerche sugli utenti, i competitor e l’ambito di lavoro del progetto;
- Realizza questionari ed intervista le persone potenzialmente interessate;
- Sviluppa sitemap e journey map del progetto, per identificare i punti caldi e gli errori più comuni durante l’utilizzo;
- Costruisce wireframe e prototipi a bassa, media o alta fedeltà per permettere al cliente di visualizzare l’evoluzione del progetto e li testa su persone reali.
- Svolge test sugli utenti ed analisi dei dati per confermare le ipotesi e modificare il progetto in base ai risultati raccolti;
Avete notato? Ho seguito un ordine ben definito per descrivere le varie attività. L’ordine è quello che viene applicato durante il cosiddetto Design Process, un processo in 5 fasi che tutti i designer adottano durante il lavoro (e a volte anche nella vita) per risolvere i problemi.
Il Design Process è la guida universale da seguire per identificare i problemi da risolvere, progettare una possibile soluzione e provare se funziona facendo dei test. Si tratta di un processo che alterna fasi divergenti, di ricerca ed interviste, a fasi convergenti di sviluppo e analisi, e le ripete fino al raggiungimento dell’obbiettivo prefissato.
Come applico il design process quando sviluppo un sito web?
- Quando comincio a sviluppare un sito web per un nuovo cliente, inizio sempre con un’intervista per definire assieme a lui quali sono gli obbiettivi del progetto, capire i suoi punti di forza e le sue debolezze, in modo da definire una strategia.
- Poi inizia la fase di ricerca, per comprendere come si comportano i suoi competitors in giro per il mondo. Prendo nota della struttura delle pagine, dalla disposizione dei contenuti, e di come hanno risolto alcuni problemi di interazione.
- Non mi capita spesso, perché il budget per un sito web di solito è piuttosto risicato, ma è buona norma identificare ed intervistare i potenziali visitatori del sito web per capire cosa cercano e perché.
- Organizzo poi i contenuti forniti dal cliente e la struttura generale del sito web. Realizzo un mockup grafico da presentare al cliente che, una volta confermato, utilizzo per eseguire qualche test sugli utenti, al fine di valutare se tutti i contenuti principali siano facilmente comprensibili.
È molto facile infatti, quando si lavora per molto tempo sullo stesso progetto, dare per scontato il suo funzionamento. Un feedback esterno, da parte di chi quel sito web potrebbe davvero usarlo, è uno strumento prezioso. - Faccio poi le dovute correzioni e passo al lavoro prettamente tecnico da Web Designer, dove semplicemente traspongo sul web il mockup grafico definitivo usando WordPress e smanettando un po’ con plugin, CSS, e Javascript.
Come diventare UX Designer
Non è facile capire quale sia il percorso migliore per diventare UX Designer, ci sono davvero molte cose da imparare, tanto da lasciare sopraffatti la maggior parte di coloro che si avvicinano per la prima volta a questo universo.
Esistono numerosissime risorse online, blog, articoli, video e corsi, con tanto di certificazione per potersi definire UX Designer a tutti gli effetti. Ma a mio avviso ciò che conta realmente è l’approccio mentale, la curiosità patologica ed il desiderio di scoperta che ogni designer dovrebbe avere per natura.
Non si tratta infatti di una professione specialistica ma abbraccia molte branche del sapere, dalla psicologia alla comunicazione, dal marketing alla programmazione, perciò è le persone curiose, con molteplici interessi, saranno facilitate durante il percorso di formazione.
Io per esempio dedico una parte della mia giornata alla lettura di articoli online su UX Planet, NN Group o dal blog della community di Interaction Design Foundation e sto seguendo alcuni corsi su pluralsight.com.
Non è facile capire quale sia il percorso migliore per diventare UX Designer, ci sono davvero molte cose da imparare, tanto da lasciare sopraffatti la maggior parte di coloro che si avvicinano per la prima volta a questo universo.
Esistono numerosissime risorse online, blog, articoli, video e corsi, con tanto di certificazione per potersi definire UX Designer a tutti gli effetti. Ma a mio avviso ciò che conta realmente è l’approccio mentale, la curiosità patologica ed il desiderio di scoperta che ogni designer dovrebbe avere per natura.
Non si tratta infatti di una professione specialistica ma abbraccia molte branche del sapere, dalla psicologia alla comunicazione, dal marketing alla programmazione, perciò è le persone curiose, con molteplici interessi, saranno facilitate durante il percorso di formazione.
Io per esempio dedico una parte della mia giornata alla lettura di articoli online su UX Planet, NN Group o dal blog della community di Interaction Design Foundation e sto seguendo alcuni corsi su pluralsight.com.
Skills Principali
In sintesi, durante il tuo primo anno di studio dovresti:
- Conoscere le buone norme da applicare a qualsiasi progetto, come le euristiche, i principi di Guestalt, i pattern di design e un po’ di psicologia di base.
- Imparare a fare ricerche e test per capire al meglio le esigenze del pubblico per cui state lavorando.
- Capire e conoscere i principi fondamentali dell’accessibilità: la teoria dei colori, la tipografia e la disposizione degli elementi all’interno di un template.
- Scegliere un programma ed imparare ad usarlo per progettare dei wireframe basilari o prototipi per i test di usabilità. Ci sono molti software sul mercato, io personalmente uso Figma, ma potete provare anche Adobe XD o Sketch se siete utenti iOS.
- Imparare a realizzare una sitemap del sito web o dell’applicazione che state ideando. Sviluppare una mappa di viaggio per capire come i visitatori navigheranno all’interno del vostro prodotto e quali sono le scelte che dovranno fare?
- Imparare a comunicare con i clienti ed esporre la vostra strategia.
Soft Skills
In fine dovresti maturare delle buone abilità di comunicazione perché ti capiterà spesso di lavorare in team e dovrai esporre la tua strategia ad altri collaboratori o al cliente che sta finanziando il progetto e vuole vedere dei risultati quantificabili.
Anche una buona attitudine alla gestione dello stress è importante, per organizzare in modo efficiente il lavoro ed il tempo a disposizione.
Comincia subito a sviluppare qualcosa!
Siamo arrivati alla fine. Spero di averti chiarito un po’ le idee e aiutato a capire se ti interessa davvero la professione dello UX Designer. Se la risposta è si, lo schema delle skills principali è un buon punto di partenza per cominciare subito il tuo percorso d’apprendimento, ma devi sapere che la teoria non basta.
Studiare è essenziale ma il miglior modo per apprendere la tecnica è la pratica. Comincia subito a lavorare su qualcosa, che sia un progetto personale o la revisione di qualcosa di già presente online. Segui passo passo tutti gli step del Design Process, fai ricerche, osserva i tuoi amici e parenti mentre usano quel prodotto ed intervistali. Metti in pratica ciò che hai imparato, creando un prototipo e testalo su persone vere.
Così facendo non solo imparerai più rapidamente dai tuoi errori, ma costruirai anche un portfolio da presentare all’azienda dove vuoi farti assumere o ai tuoi clienti se hai deciso di intraprendere la dura vita del freelancer. Ricordati sempre che il miglior modo per imparare qualcosa è provare, sbagliare rapidamente e corregerti. È questa la mentalità giuste per diventare UX Designer.
Ovviamente se hai qualche dubbio suggerimento o semplicemente vuoi dirmi la tua, scrivimi nei commenti e sarò felice di risponderti.